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APPROVATO IL PIANO DI ASSETTO DELLA RISERVA NATURALE DELLA VALLE DEI CASALI

Dopo 6 anni dall’approvazione dell’ultimo piano da parte del Consiglio regionale del Lazio e dopo che due volte il piano di assetto della Valle dei Casali era tornato indietro per la caduta anticipata dei governi regionali di Marrazzo e Polverini, finalmente questo atto e’ stato approvato oggi 11 Marzo 2015 alle ore 18,03, dando finalmente speranze alla fruibilita’ del parco, alle aspettative degli operatori economici e dei cittadini di popolatissimi quartieri della periferia ovest di Roma.

Ora la speranza degli stessi cittadini, delle Associazioni e dei Comitati e’ quella che la Regione Lazio e l’Assessore Refrigeri, approvino anche i piani di Laurentino Acquacetosa e Decima Malafede , adottati dal consiglio direttivo dell’Ente Romanatura nei lontanissimi anni  1998 e 2008 !! E poi, a seguire, gli altri parchi sprovvisti ancora oggi dei provvedimenti urbanistici basilari per la gestione di un’area protetta.

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2 Febbraio ore 17,30 – Il 2015 deve essere l’anno dei Parchi Regionali

comunichiamo che per impegni urgenti dell’Assessore Refrigeri, la riunione sui Piani d’Assetto dei Parchi convocata per martedì 27 gennaio alle ore 17,30 E’ SPOSTATA AL 2 FEBBRAIO STESSO LUOGO ED ORARIO.

 

Lunedì 12 Gennaio scorso le associazioni TerritorioRoma e Ideeincorsa hanno incontrato il Presidente del Consiglio Regionale Daniele Leodori.

Nel corso della riunione, il Presidente ci ha comunicato che il provvedimento di approvazione del piano di assetto del Parco Valle dei Casali è stato inserito nell’ordine dei lavori del consiglio regionale e che c’è l’impegno per approvarlo entro il 15 febbraio.

La definitiva approvazione del piano di assetto della valle dei casali può rappresentare l’inizio di un percorso che caratterizzi l’anno 2015 come l’anno dei parchi regionali.

Per questo Martedì 27 Gennaio alle ore 17,30 a Via del Giorgione, una delegazione di associazioni, agricoltori, aziende e consorzi che operano nei parchi  incontrerà l’Assessore Regionale all’Ambiente Fabio Refrigeri per fare il punto sugli impegni assunti dalla Regione nell’assemblea svolta il 23 ottobre scorso al Teatro Anfitrione in merito al  sistema ambientale della Regione Lazio.

Le questioni che saranno oggetto del confronto sono le seguenti:

1) Tempi di adozione in Giunta regionale degli indirizzi per gestire la revisione dei piani di assetto nella fase approvativa e programma temporale per giungere alla loro definitiva approvazione.

2) Tempi di adozione in Giunta regionale dei piani di assetto dei Parchi Laurentino e Decima Malafede che sono stati già oggetto di confronto con il territorio.

3) Definizione del programma di lavoro per avviare il confronto tra Regione e territori sui piani di assetto dei parchi non ancora approvati.

4) Introduzione, nei piani di assetto già approvati, della nuova normativa relativa ai PUA e alla multifunzionalità agricola prevista dalla legge regionale 10/2014.

LETTERA APERTA A MATTEO ORFINI COMMISSARIO DEL PD ROMA

Associazioni Territorio Roma e Ideeincorsa.

L’inchiesta Mafia Capitale ha destato molta preoccupazione per la facilità con cui la corruzione e il malaffare hanno potuto inserirsi nelle attività gestite dalla pubblica amministrazione. Grazie all’inchiesta in corso, che ci auguriamo si concluda al più presto individuando e condannando tutti i colpevoli, questo pericolo soprocesso di infiltrazione è stato interrotto.

Oggi, dobbiamo evitare che questa inchiesta si ripercuota in modo negativo sull’economia e sulla gestione della nostra città aggravandone il già drammatico stato di crisi e di decadenza. A tale scopo riteniamo importante, oltre alla necessaria riorganizzazione della Giunta e delle Commissioni del Consiglio Comunale, riportare la discussione sul merito dell’azione amministrativa e sulla concretezza dell’azione di governo.

Per questo chiediamo che si avvii tra Comune, cittadini, forze sociali, mondo economico, consorzi e associazioni un confronto per condividere le questioni da affrontare e le decisioni da assumere sul merito dei problemi. Lo scopo di questo confronto è quello di definire un programma operativo di breve periodo, che sui temi relativi a rigenerazione urbana, ambiente, edilizia sociale ed agricoltura preveda obiettivi e scadenze per l’azione di governo dei prossimi mesi. Un programma che nel corso della sua gestione sia posto a verifica pubblica e che coinvolga appieno gli uffici comunali il cui ruolo è determinante per istruire i provvedimenti da approvare.

Solo attraverso questo metodo fondato sulla partecipazione e sulla trasparenza dell’azione di governo sarà possibile per l’Amministrazione Comunale creare un argine al malaffare,riconquistare la fiducia dei cittadini e ricostruire una prospettiva di rilancio della città.

Per discutere di quanto esposto e di alcune proposte di seguito riportate, Vi chiediamo un incontro al quale è nostra intenzione invitare, come di solito facciamo, le organizzazioni imprenditoriali dei settori edilizio ed agricolo, i consorzi delle periferie, le cooperative e le associazioni dei professionisti.

Certi della Vs. disponibilità, cordiali saluti.

Associazione Ideeincorsa – Pippo La Cognata (cell. 3318812120);
Associazione Territorio Roma – Luigi Tamborrino (cell.3920772451).

PER UN PROGRAMMA DI AZIONI CONCRETE.
Di seguito le proposte su cui chiediamo un confronto e che potrebbero rappresentare un contributo all’attività di governo del Comune. Si tratta di azioni per sbloccare le iniziative che sono da tempo in istruttoria presso gli uffici comunali e che possono tramutarsi rapidamente in cantieri o in altre attività per la città e di azioni finalizzate ad avviare interventi già finanziati o che possono attivare risorse private. Inoltre, si tratta di azioni per riorganizzare l’assetto amministrativo al fine di creare per i processi autorizzativi un efficacie quadro operativo.

ATTUARE IL PIANO CASA ED I PROGRAMMI DI EDILIZIA SOCIALE.
Le proposte presentate con il piano casa prevedono numerosi interventi per fare rigenerazione urbana e per incrementare l’offerta di housing sociale. Il Bando regionale 355 prevede il finanziamento per larealizzazione di 5.700 alloggi da destinare all’edilizia sociale. Perattuare queste iniziative le azioni da svolgere sono:
1) Approvare entro febbraio in consiglio comunale la delibera che autorizza ilresponsabile del procedimento per il rilascio del permesso di costruire relativo al piano casa ad acquisire le aree per gli standars urbanistici;
2) Chiudere le conferenze dei servizi e rilasciare i relativi permessi di costruire per le proposte di piano casa su cui è arrivato il parere positivo della Regione;
3 )Avviare i cantieri per i programmi di edilizia sociale previsti dal Bando di cui alla delibera della Giunta regionale N° 355.

APPROVARE I PIANI DI RECUPERO URBANISTICO DEI TOPONIMI.
I pianidi recupero dei 72 toponimi perimetrati dal PRG hanno lo scopo di realizzare il risanamento urbanistico di vaste zone della periferia più estrema la cui riqualificazione è anche determinante in prospettiva della nuova Città Metropolitana. Per giungere all’approvazione dei piani le azioni da svolgere sono:
1) Inviare alla Regione i 26 piani di recupero già deliberati dal consiglio comunale per istruire e concludere le procedure VAS e le varianti urbanistiche;
2) Convocare per il mese di febbraio una sessione del consiglio comunale per adottare i piani di recupero dei toponim igià istruiti e partecipati;
3) Pianificare il lavoro dell’ufficio competente e potenziarne il personale allo scopo di portare avanti in maniera più rapida le istruttorie di tutti i rimanenti toponimi.

PROMUOVERE OPERE PUBBLICHE PER IL TERRITORIO.
La realizzazione delle opere pubbliche per il territorio è urgente e necessaria per contrastare il processo di degrado che stanno vivendo i nostri quartieri a partire da quelli della periferia. Per impostare e promuovere il maggior numero di interventi le azioni da svolgere sono:
1) Approvare i progetti delle opere a scomputo che sono inistruttoria in modo da realizzare le opere di urbanizzazioni programmate utilizzando le risorse già versate dai cittadini ai Consorzi e al tempo stesso definire un piano di opere pubbliche per utilizzare gli oneri concessori non ancora impegnati dai Consorzi stessi.
2) Predisporre entro febbraio un piano di ricognizione edi utilizzazione dei fondi europei e dei finanziamenti stanziati e non ancora impiegati da Comune, Regione, Governo e Aziende Pubbliche per infrastrutture, manutenzione urbana, scuole, ciclabilità, dissesto idro-geologico, bonifiche ambientali, rimboschimento, etc.
3) Riorganizzare le modalità operative dell’Ufficio Speciale Condono in modo da garantire efficienza nell’esame delle circa150.000 pratiche ancora inevase, la cui conclusione consentirebbe al Comune di introitare centinaia di milioni di euro. Tale somma potrebbe essere impiegata per realizzare opere pubbliche nelle periferie.

SVILUPPARE L’AGRICOLTURA.
Le innovazioni sulla multifunzionalità agricola e sulla rifunzionalizzazione degli edifici rurali introdotte dalla Regione nelle leggi regionali 38/99 e29/97 in materia di PUA – Piano di Utilizzazione Aziendale apre nuove prospettive di sviluppo per l’agricoltura romana. Per dispiegare le potenzialità di queste innovazioni e sostenere l’impegno delle aziende agricole è imprescindibile e prioritario definire un quadro chiaro e semplificato dei procedimenti autorizzativi di competenza comunale. A tale scopo le azioni da svolgere sono:
1) Organizzare lo Sportello Unico per l’Agricoltura accorpando in esso tutte le competenze comunali in materia agricola e designare, nell’ambito della prossima identificazione delle posizioni organizzative, una posizione dedicata e qualificata a gestire i processi autorizzativi di competenza dello sportello;
2) Potenziare le attività dello sportello unico armonizzando con gli altri enti competenti (Regione, Sovraintendenze, Enti Parco, etc.) l’iter procedurale per il rilascio delle autorizzazioni;
3) Assicurare all’unità organizzativa dell’agricoltura una dirigenza unica e qualificata per promuovere lo sviluppo delle attività agricole in un quadro di trasparenza, semplificazione ed efficienza.

COMPLETARE LA MANOVRA AMBIENTALE DELLE COMPENSAZIONI.
I programmi urbanistici delle compensazioni prevedono l’acquisizione di 1.200 ettari di parchi e la realizzazione di numerose opere pubbliche per il territorio. Per un buon esito di questi programmi le azioni da svolgere sono:

1) Istituire tra gli assessorati patrimonio, urbanistica ed ambiente una commissione con lo scopo di coordinare le attività per completare l’acquisizione delle aree verdi e dei casali prevista nelle convenzioni eseguite;
2) Controllare i programmi urbanistici in esecuzione al fine di garantire l’attrezzaggio delle aree verdi e la realizzazione delle opere di urbanizzazione previsti dalle convenzioni stipulate;
3) Riorganizzare l’ufficio competente e definire un piano di lavoro per chiudere in tempi rapidi le conferenze dei servizi in itinere in modo da giungere alla stipula degli accordi di programma e delle relative convenzioni.

VALORIZZARE L’AMBIENTE.
Uno dei compiti fondamentali e qualificanti dell’azione di governo capitolino è quello di garantire la manutenzione ordinaria del verde di quartiere e di valorizzare, anche in sinergia con i privati, le risorse ambientali di Roma (aree archeologiche, ville storiche, argini del Tevere e parchi). Per andare in questa direzione le azioni da svolgere sono:
1)Deliberare il regolamento del verde in modo da orientare ogni intervento pubblico e privato verso una corretta gestione del patrimonio ambientale di Roma;
2) Rimodulare e riformare il programma Punti Verde Qualità per rilanciare uno strumento che potrebbe consentire all’Amministrazione Comunale di gestire numerose aree verde a costo zero.
3) Coordinare con la Regione Lazio e gli Enti Parco la pianificazione e la futura gestione delle aree da acquisire tramite le procedure compensative (Tormarancia, MonteCucco, Borghetto San Carlo, etc);
4) Promuovere un programma per la valorizzazione del Tevere utilizzando i fondi europei e quelli statali contro il dissesto idrogeologico allo scopo di bonificare le acque, riqualificare le sponde e sviluppare la navigabilità.

PER LA REVISIONE E L’APPROVAZIONE DEI PIANI DI ASSETTO DEI PARCHI…COMINCIAMO DAL PARCO VALLE DEI CASALI

Mercoledi 3 dicembre ore 17,30 – Incontro pubblico a Via del Casaletto, 400

Il 23 ottobre scorso sulla revisione ed approvazione dei piani di assetto delle aree naturali protette e sul riordino della relativa legislazione si è svolta presso il Teatro Anfitrione una affollata assemblea con l’Assessore regionale Refrigeri.

All’incontro hanno partecipato cittadini, comitati territoriali, associazioni degli agricoltori, esponenti ambientalisti, aziende, proprietari e dipendenti regionali (potete scaricare il documento discusso in assemblea dal post fissato in questa pagina).

Nel corso della riunione è stato chiesto alla Regione di gestire il processo di revisione ed approvazione dei piani di assetto delle aree protette sulla base di un programma di lavoro scadenzato nelle priorità da affrontare e nei tempi delle procedure.

In questo quadro l’assemblea ha individuato come momento importante di questo processo l’approvazione del piano di assetto della Valle dei Casali, pronto per essere discusso e votato dal Consiglio Regionale.

La sua rapida approvazione testimonierebbe la volontà politica della Giunta Zingaretti di riconoscere il tema delle aree naturali protette una priorità dell’azione di governo.

Per sollecitare la Regione ad approvare questo piano entro l’anno i Presidenti del Municipio XI Veloccia e del Municipio XII Maltese hanno inviato una lettera al Presidente Zingaretti e al Presidente del Consiglio Regionale Leodori .

A sostegno di questa iniziativa dei Presidenti Municipali Vi chiediamo di inviare la lettera di seguito riportata

lettera Valle dei Casali a Zingaretti e Leodori

Lettera aperta inviata al Presidente Nicola Zingaretti, all’Assessore Fabio Refrigeri e al Consiglio Regionale per l’approvazione dei piani di assetto dei parchi e il riordino della legislazione ambientale regionale.

Il sistema delle aree protette regionali si trova in una condizione di particolare abbandono e degrado a causa della mancata vigenza della pianificazione e di una cattiva gestione che si protrae da anni.

Tutti coloro che si sono battuti per la realizzazione del sistema ambientale regionale e tutti coloro che operano e vivono al suo interno non possono accettare tale situazione.

Rispetto a questo stato di cose l’azione della Regione, nonostante sia palese la necessità di un forte intervento su tale materia, si sta dimostrando inadeguata perché la Presidenza, la Giunta ed il
Consiglio Regionale non attribuiscono alla valorizzazione delle aree protette la giusta centralità e priorità nell’attività di governo.

Infatti, provvedimenti come l’approvazione definitiva dei piani di assetto e il riordino della legislazione ambientale, che costituiscono gli obiettivi prioritari da perseguire per dare vita ad una nuova gestione delle aree protette, procedono con lentezza.

In questo quadro anche le innovazioni positive che la Regione sta portando avanti sulla multifunzionalità agricola e sui piani di utilizzazione aziendale, senza l’approvazione dei piani di assetto, rischiano di non poter essere attuate in gran parte del territorio regionale

Per avviare un nuovo governo delle aree protette regionali chiediamo al Presidente Zingaretti, all’Assessore Refrigeri e al Consiglio Regionale un impegno più forte e coordinato sui seguenti obiettivi:

1. Dare seguito con i fatti alla volontà manifestata in campagna elettorale di approvare celermente tutti i piani di assetto a partire da quelli relativi ai parchi Valle dei Casali e Laurentino, nella consapevolezza che senza una piena vigenza della pianificazione di assetto nessuna riforma della governance avrebbe senso.

2. Avviare la riforma della legislazione di settore secondo gli indirizzi della Unione Europea, semplificando il modello gestionale con l’individuazione di “ambiti territoriali omogenei” sulla base di criteri naturalistici ed ambientali e con l’istituzione di altrettanti Enti di Gestione a cui affidare le aree regionali protette, i siti della rete natura 2000 e i geositi inclusi negli stessi ambiti. Solo all’interno di questa impostazione si può inquadrare la giusta iniziativa per realizzare risparmi attraverso la riduzione degli Enti di Gestione.

3. Rafforzare il coordinamento sulla pianificazione e sulla gestione delle aree protette da parte degli uffici regionali allo scopo di garantire alle procedure, alle politiche di gestione e alle attività di sistema più certezza e omogeneità.

4. Nominare ai sensi della legge regionale 29/97 i nuovi organismi degli Enti di Gestione superando la logica dei Commissari che da oltre 4 anni perdura prima con la Giunta Polverini e oggi con la Giunta Zingaretti.

Territorio Roma, Ideeincorsa, Consorzio Campagna Romana, Civiltà Nova, Laurentum Fonte Ostiense, Un fiume per Roma, Operatori Valle dei Casali, Coordinamento Corviale Domani, Comitato Montespaccato-Parco dell’Aquafredda, Comitato di quartiere Laurentino Fonte Ostiense.

UN PROGETTO STRATEGICO PER IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DEL TEVERE.

8 luglio 2014

Di seguito il documento che le associazioni Ideeincorsa e Territorio Roma hanno proposto per avviare un tavolo tra Regione, Comuni di Roma e Fiumicino, Municipi a ridosso del fiume e Enti ed Autorità competenti il cui scopo è quello di formulare e condividere un Progetto Strategico per la bonifica e la valorizzazione del Tevere.

Un progetto su cui iniziare un lavoro costruttivo e continuativo che deve puntare all’utilizzo dei fondi europei assegnati alla Regione Lazio e a quelli che si potranno ottenere partecipando ai bandi sui programmi gestiti direttamente dalla Commissione europea.

Con questa iniziativa, che intendiamo sviluppare in maniera sempre più incisiva, vogliamo stimolare la classe politica comunale e regionale ad acquisire IN MODO OPERATIVO la problematica Tevere come una priorità di intervento lavorando per un Progetto Strategico e per il reperimento delle risorse necessarie alla sua attuazione.

Il documento delinea una proposta di intervento per il tratto di fiume che va da Castel Giubileo alla foce. Un tratto di grande valore per la sua valenza ambientale, storico-archeologica e agricola e per la sua caratteristica di infrastruttura naturale che unisce importanti contesti urbani della città. Per questo il fiume di Roma è considerato da tutti una risorsa straordinaria per elevare la qualità, la sostenibilità e l’economia del nostro sviluppo urbano e territoriale.

Oggi il Tevere, nel rapporto con la città invece di essere una risorsa, purtroppo, costituisce un problema. Infatti, le piene sempre più frequenti e pericolose a seguito del cambiamento climatico sono una concausa importante negli allagamenti degli insediamenti urbani a ridosso del fiume tra i quali in particolare Labaro, Piana del Sole e Fiumicino. Inoltre, le piene impediscono l’utilizzo permanente delle banchine e delle sponde e, se a questo sommiamo i periodi di scarse piogge, la navigabilità del fiume è praticamente impossibile per gran parte dell’anno. Un altro aspetto negativo è il crescente degrado che sta vivendo la realtà del fiume per mancanza di manutenzione e vigilanza. Accampamenti e discariche abusive, rifiuti portati dalle piene, pavimentazioni delle banchine dissestate e così via. In sostanza, uno scenario che rende il Tevere una realtà impossibile da vivere e sempre più distante ed isolata dalla città.

Questa situazione non consente di valorizzare il fiume e le sue potenzialità.

Per aggredire e cambiare questo stato di cose è necessario che l’iniziativa delle istituzioni, superando la logica degli interventi parziali, sia guidata da un Progetto Strategico su cui impostare e coordinare i singoli interventi da intraprendere sulla base delle risorse disponibili.
Un progetto che sia condiviso da tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici interessati e che indichi gli obiettivi da perseguire, le azioni da svolgere, le priorità degli interventi, il fabbisogno di risorse e le modalità del loro reperimento ed uso.

PROPOSTE PER REDIGERE UN PROGETTO STRATEGICO SUL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DEL TEVERE.

Lo scopo del progetto dovrà essere quello di rendere il Tevere un fiume sicuro, navigabile e vivibile. Questo risultato rappresenta la condizione indispensabile per incentivare e favorire lo sviluppo delle potenzialità del fiume (turismo, agricoltura multifunzionale, sport, cultura, tempo libero, etc).

Il progetto dovrà essere impostato sulla base delle seguenti azioni:

1) Regimazione delle acque – Il governo dei flussi idrici del fiume è l’intervento strutturale più importante ed urgente per prevenire il rischio idraulico che costituisce una minaccia crescente per i territori circostanti e al tempo stesso rappresenta una delle cause principali della mancata valorizzazione del fiume. Inoltre, questo intervento è decisivo per favorire la navigabilità nel periodo estivo ed invernale. Per il controllo dei flussi, come da studi già effettuati, occorre realizzare delle casse di espansione (bacini di laminazione) nel tratto extra-urbano del Tevere compreso tra la diga di Corbara e la traversa di Castel Giubileo e nel tratto extra-urbano dell’Aniene. Riteniamo l’intervento su questa problematica una priorità assoluta.

2) Riqualificazione ambientale degli argini – L’intervento è finalizzato all’eliminazione di accampamenti, discariche, rifiuti e manufatti abusivi; a ripristinare la funzionalità e la sicurezza delle banchine e dei percorsi naturali e ciclopedonali; a mettere in sicurezza le aree ed i percorsi utilizzabili e a recuperare nuovi spazi da assegnare in concessione.

3) Completamento della pista ciclopedonale – Si propone di realizzare la pista ciclopedonale su ambo i lati del fiume dal GRA fino agli scavi di Ostia e dal GRA fino al Porto di Traiano. Il collegamento tra i due percorsi dovrà avvenire utilizzando il ponte della Scafa e realizzando un nuovo ponte ciclopedonale sul canale Capo due Rami in prossimità del lago di Traiano. Inoltre, si propone un secondo collegamento all’altezza della Fiera di Roma con la realizzazione di un altro ponte ciclopedonale.

4) Ripristino della navigabilità – Per garantire la navigabilità, oltre a quanto detto sulla regolazione delle acque, occorre intervenire anche su altri aspetti quali il potenziamento del sistema degli approdi e l’eliminazione delle soglie (salti di quota) in corrispondenza dell’Isola Tiberina e di Ponte Milvio.

5) Realizzazione del Polo archeologico di Ostia e Fiumicino – Il primo obiettivo da perseguire è quello di costituire l’area archeologica di Fiumicino comprendente i resti dei porti romani e della città di Porto e un nuovo museo delle navi, come richiesto dalle associazioni e come previsto dal Protocollo di Intesa sulla realizzazione del porto commerciale di Fiumicino. Al tempo stesso è strategico lavorare per unificare, in prospettiva, in un unico polo archeologico i resti delle antiche città di Ostia e Porto la cui costituzione può rappresentare una forte spinta alla valorizzazione turistico – ricettiva del Tevere.

6) Risanamento idraulico del territorio – Per mettere in sicurezza le aree urbanizzate a ridosso del fiume occorre realizzare i bacini di laminazione anche nel tratto urbano in corrispondenza delle zone di maggiore criticità. In questo senso è di grande interesse la possibilità, prevista nel Protocollo di Intesa sul nuovo porto commerciale di Fiumicino, di utilizzare il lago di Traiano come bacino di laminazione per la raccolta delle acque meteoriche da canalizzare verso il nuovo porto per soddisfarne il fabbisogno di acqua dolce. Con questa opera idraulica si metterebbe in sicurezza la riva destra del fiume compresa tra Piana del Sole e la foce e si risolverebbe anche il problema delle acque meteoriche dell’aeroporto.

Per quanto riguarda le risorse, la programmazione dei fondi europei 2014 – 2020 costituisce la fonte di finanziamento più concreta per il Progetto Tevere. Per questo occorre definire rapidamente obiettivi, linee di azione, priorità di intervento e progetti preliminari in modo da incardinare il tema Tevere nella gestione dei fondi europei assegnati alla Regione Lazio. Nello stesso tempo occorre impostare un lavoro per concorrere all’assegnazione dei fondi europei a gestione diretta (Programmi Life, Horizon, etc). A tale scopo proponiamo che sul Progetto Strategico, una volta condiviso, si dia vita ad un Accordo di Partenariato Quadro tra Regione, Comune di Roma e di Fiumicino, Autorità di Bacino, ARDIS, Autorità Portuale e associazioni. Uno strumento per promuovere e coordinare, rispetto alle opportunità offerte dai fondi europei, i tanti interventi che possono realizzarsi sul fiume in base alle azioni specifiche individuate dai singoli progetti.

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ASSEMBLEA 20 MARZO 2014